Il Consiglio federale approva progetti pilota sulla cannabis

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Il 31 marzo 2021, è diventato chiaro che i dispensari di cannabis pilota potrebbero essere autorizzati dall’UFSP a partire da metà maggio. Dopo il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio federale ha approvato questa modifica della legge sugli stupefacenti.

L’orientamento di questo emendamento va chiaramente nella giusta direzione. E’ tempo per la Svizzera di fare esperienza con la vendita legale della cannabis – ma non dobbiamo dimenticare di beneficiare delle esperienze all’estero, per esempio in Canada. Non dobbiamo ricominciare tutti i tentativi da zero.

I partecipanti agli studi pilota devono essere maggiorenni e avere una storia comprovata di uso di cannabis. La quantità acquistata è pagata dal consumatore, per cui il prezzo è più alto con un più alto contenuto di THC e, almeno all’inizio, dovrebbe essere ancora significativamente superiore al prezzo del mercato nero. La rivendita di beni acquistati legalmente è così resa deliberatamente poco attraente. Inoltre, la quantità di acquisto mensile è limitata e i prodotti di cannabis acquistati legalmente non possono essere ceduti.

La coltivazione dei prodotti per i progetti pilota sarà effettuata secondo i criteri dell’agricoltura biologica, garantendo così la qualità impeccabile dei prodotti. Anche se l’idea alla base di questa richiesta è molto in linea con le nostre preoccupazioni, hanno bisogno di tornare sui libri su questo punto nel Parlamento federale. Un impianto di produzione al chiuso non ha nemmeno la possibilità di coltivare prodotti biologici secondo gli odierni standard biologici, poiché l’uso della luce artificiale è obbligatorio.

Inoltre, i dati personali dei partecipanti dovrebbero essere ben protetti. In linea di principio, nessun dato viene trasmesso a terzi e anche i dati anonimizzati vengono utilizzati solo per la valutazione dei progetti da parte degli enti di ricerca partecipanti e dell’UFSP. Questo è molto importante perché una possibile stigmatizzazione dei partecipanti (per esempio attraverso l’obbligo proposto e poi rifiutato di riferire a scuole e datori di lavoro) comprometterebbe inutilmente il beneficio e il successo delle prove. A nostro avviso, le suddette condizioni di partecipazione sono sufficienti per evitare possibili effetti negativi del progetto (danni alla salute o rafforzamento del mercato nero).

Siamo in attesa di ulteriori decisioni da parte del governo federale, che potrebbero portare avanti alternative funzionanti all’attuale politica di proibizione, e naturalmente vi terremo informati.

A sinistra:
FAQ sui progetti pilota (Ufficio federale della sanità pubblica UFSP)
Articolo Watson del 31.03.2021
Contributo di IG Hanf